Ernia del disco – cause diagnosi rimedi

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È capitato anche a te di avere dolore al collo o nella parte bassa della schiena? Quante volte hai sentito parlare dell’ernia del disco e delle problematiche dolorose che da essa scaturiscono? Ma cos’è l’ernia del disco?

Per spiegare di cosa si tratta dobbiamo prima dare un rapido sguardo alla nostra colonna e capire come è fatta.

Cosa sono i dischi intervertebrali?

La colonna vertebrale è una struttura forte e flessibile, composta da 33 vertebre che si suddividono in 5 regioni: cervicale, toracica, lombare, sacro e coccige. Mentre a livello di sacro e coccige, che si trovano nella parte più bassa della colonna, le vertebre sono fuse tra di loro, nei distretti superiori tra una vertebra e l’altra si interpongono i dischi intervertebrali. Queste strutture fibrocartilaginee non sono solo un importante snodo per tutti i movimenti che siamo in grado di fare con la nostra colonna, ma fungono anche da ammortizzatori, attenuando tutte le sollecitazioni a cui siamo quotidianamente sottoposti quando camminiamo, saltiamo o anche solo guidiamo la macchina.

Questi cuscinetti sono composti da una parte più esterna fibrosa e formata da anelli concentrici, l’anulus, che racchiude al suo interno il nucleo polposo, una struttura gelatinosa composta prevalentemente di acqua. Vista la sua natura, il disco intervertebrale come conseguenza dell’usura e del conseguente invecchiamento della colonna tende a disidratarsi, riduce quindi la sua altezza, e aumenta la sua circonferenza a causa dello sfiancamento della sua porzione più esterna.

Cos’è un’ernia del disco?

Complici traumi, posizioni scorrette e movimenti sbagliati ripetuti nel tempo, negli anni la colonna va incontro ad un progressivo processo di invecchiamento che può essere più o meno rapido.

La conseguenza principale di questa situazione è una progressiva degenerazione dell’anello esterno, che a volte può arrivare a fessurarsi determinando la fuoriuscita del materiale gelatinoso contenuto al suo interno, ecco allora che si parla di ernia del disco.

Data la sua vicinanza con il sistema nervoso, l’ernia può andare a comprimere le radici dei nervi che fuoriescono dal midollo, determinando sintomi come dolore intenso, debolezza e formicolio agli arti. In base alla localizzazione della compressione, i sintomi potranno localizzarsi a livello degli arti superiori o di quelli inferiori.

Andiamo più nel dettaglio: ernia del disco cervicale

Qualora l’ernia del disco fuoriesca in corrispondenza del tratto cervicale, i sintomi si manifestano a livello del collo e delle braccia.

I più comuni possono essere:

  • Dolore che generalmente è intenso e invalidante, tale per cui ogni movimento del collo e/o dell’arto coinvolto risultano difficili o impossibili.
  • Formicolio. Questo sintomo è generato proprio dalla compressione della radice nervosa, ma non è sempre presente. Qualora lo fosse, si manifesta lungo l’arto e varia in base al livello vertebrale coinvolto, andando ad interessare solo una parte del braccio fino ad arrivare alle dita della mano.
  • Debolezza: qualora l’ernia sia di grosse dimensioni e la compressione sia presente da tempo, si può verificare una perdita della forza nei muscoli coinvolti. Questa è sicuramente un’urgenza clinica, per cui è necessario intervenire tempestivamente dal punto di vista farmacologico e fisioterapico al fine di rimuovere la compressione.

Cause dell’ernia del disco cervicale

Qual è il motivo per cui si possono formare ernie discali anche a livello del distretto cervicale, che rispetto al distretto lombare è meno sottoposto a sollecitazioni e sforzi fisici?

Tra le cause principali di questa condizione ci sono l’usura e le posture scorrette, generate sia dalle attività lavorative che sportive e i traumi come ad esempio i tamponamenti stradali; complice di questa situazione è anche il fatto che se la muscolatura del tratto cervicale è debole, è anche meno in grado di stabilizzare e di sostenere la colonna, riducendo quindi il suo ruolo di protezione.

Diagnosi dell’ernia del disco cervicale

La diagnosi dell’ernia del disco cervicale è in prima analisi clinica, ovvero alla comparsa della sintomatologia del paziente ci sono segni e sintomi che associati a test clinici possono indirizzarci verso la problematica.

Una volta individuati i segni e i sintomi caratteristici di questa condizione dolorosa, è opportuno completare l’indagine con l’esame in assoluto più importante per avere una diagnosi corretta, la RMN.

La Risonanza Magnetica, tramite una sequenza di immagini è in grado di evidenziare lo stato della colonna e dei dischi, permettendo al clinico di individuare l’esatta localizzazione dell’ernia e la sua grandezza.

Rimedi per l’ernia del disco

Qualora la sintomatologia sia molto acuta e il dolore renda impossibile qualsiasi movimento, l’approccio farmacologico è la prima scelta e viene utilizzato per ridurre l’infiammazione e il dolore al fine di aprire una finestra terapeutica che permetta di iniziare il prima possibile la fisioterapia.

Qualora il dolore e il formicolio non migliorino con l’assunzione dei farmaci, una valida alternativa è sicuramente rappresentata dall’ossigeno-ozonoterapia: si tratta di un trattamento basato su iniezioni intra-muscolari effettuate in prossimità della colonna che agendo localmente hanno un’importante azione antidolorifica e antinfiammatoria.

Il riposo è fondamentale, ma deve essere attivo, ovvero si sconsiglia al paziente di rimanere disteso a letto per troppo tempo, perché questo potrebbe ritardare il recupero e determinare una rapida perdita della muscolatura della colonna.

La fisioterapia in questa prima fase è fondamentale per accelerare il recupero e permettere al paziente di tornare il prima possibile alla propria vita.

La fisioterapia per l’ernia del disco

Superata la fase acuta, è fondamentale che il paziente inizi la fisioterapia al fine di ritornare il prima possibile alle proprie attività quotidiane, lavorative e sportive.

La fisioterapia ha l’obiettivo di ridurre ulteriormente infiammazione e dolore, di rilassare la muscolatura della colonna, e di far si che ci sia un recupero veloce e completo della funzionalità della colonna vertebrale.

Per far questo, si utilizzano:

  • Terapie fisiche, quali Laserterapia e Tecarterapia che servono per ridurre ulteriormente l’infiammazione e il dolore e rilassare i muscoli della colonna.
  • Kinesiterapia: si tratta di manipolazioni, mobilizzazioni passive e massaggi che vengono associati ad esercizi attivi di rinforzo della muscolatura dei distretti coinvolti.

La fisioterapia non è importante solo per un corretto e completo recupero ma anche per prevenire il rischio di recidive.

Come prevenire lo sviluppo di un’ernia cervicale

È importante prevenire l’insorgenza dell’ernia del disco e delle problematiche ad essa associate mediante diverse strategie:

  • Evitare o ridurre tutti quei movimenti e posizioni che stressano maggiormente i dischi intervertebrali, individuando anche strategie che possono essere applicate nei contesti lavorativi (evitare di sollevare carichi troppo elevati, migliorare la postazione lavorativa, ecc.)
  • Praticare con regolarità attività fisica: questa può essere sia di tipo aerobico come camminata e corsa, che posturale: ci sono discipline come lo yoga e il pilates che aiutano a mantenere forti i muscoli della colonna, permettendoci di muoverci meglio e con più sicurezza.
  • Individuare i primi segnali di qualcosa che non va. Qualora ti capiti spesso di avere mal di collo, mal di schiena o di bloccarti, è meglio rivolgersi ad un esperto per individuare precocemente la causa del tuo dolore ed intervenire prima che sia troppo tardi e che compaiano sintomi più invalidanti.

A cura di:

Dott.ssa Elisa Scotti, FT, OMT

  • Fisioterapia
  • Terapia Manuale Ortopedica
  • Specializzata nelle Patologie delle Corsa
  • Certificato MET (Medical Exercise Therapy)
Elisa Scotti
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